Presentazione a cura della Prof.ssa Silvia D’Augello
Tra tutti gli strumenti, il pianoforte si distingue come uno dei più conosciuti, diffusi e versatili. Strumento prediletto di molti compositori, vanta un vasto e significativo repertorio.
Il pianoforte è uno strumento a corde percosse mediante martelletti. È formato dalla cassa, da una tavola armonica, dal telaio, dalla cordiera, dalla meccanica, dalla tastiera e dai pedali. La forma della cassa stabilisce la differenza tra due tipologie di pianoforte: verticale (con cassa e meccanica in posizione eretta) e a coda (con cassa collocata orizzontalmente al terreno). I primi prototipi di pianoforti risalgono all’inizio del XVIII secolo, epoca in cui predominano gli strumenti a corde pizzicate, come il clavicembalo.
La paternità del nuovo strumento a corde percosse, derivato dal clavicordo (anch’esso a corde percosse) è attribuita a Bartolomeo Cristofori che, tra il 1698 e il 1700, realizzò il gravicembalo col piano e forte. La novità è rappresentata dalla possibilità di graduare l’intensità dei suoni (piano-forte) ed ottenere differenti dinamiche.
L’invenzione è basata su un dispositivo della meccanica chiamato scappamento: percussione delle corde con martelli ricoperti di feltro, libera vibrazione della corda e arresto della vibrazione quando si lascia il tasto. Nel 1823, ad opera di Erard, questo sistema viene sostituito da un sistema più complesso chiamato doppio scappamento. Nell’Ottocento, il perfezionamento dei meccanismi e della struttura dello strumento determinano un incremento delle possibilità espressive del pianoforte, che inizia ad assumere un ruolo di primo piano come strumento d’elezione dei più grandi compositori.
L’ammissione al Liceo Musicale è regolamentata da un test attitudinale che prevede l’esecuzione di brani scelti dal candidato, in base al livello di preparazione raggiunto dallo studente.
Le lezioni di “Esecuzione e interpretazione” dello strumento si svolgono in orario pomeridiano con cadenza settimanale. La formula della lezione è individuale e personalizzata.
Lo studio dello strumento principale è affiancato dallo studio di un secondo strumento (monodico se il primo strumento è riconducibile alla categoria degli strumenti polifonici; polifonico se il primo strumento è monodico) per la durata di quattro anni scolastici, al fine di permettere allo studente di conoscere approfonditamente e di saper suonare un altro strumento con caratteristiche strutturali e con possibilità espressive diverse dal proprio. Oltre alle lezioni individuali di strumento, sono previste lezioni di musica d’insieme, durante le quali lo studente potrà interagire e confrontarsi con altri studenti, sperimentando la gioia del far musica insieme; tale opportunità rappresenta una grande forma di arricchimento e permette l’acquisizione di competenze e consapevolezze musicali che contribuiscono ad una formazione completa, a tutto tondo, dello studente di musica, in modo da favorire il confronto, la condivisione e l’attenzione all’atto auditivo, che è di fondamentale importanza in ambito musicale.
Gli obiettivi di apprendimento stabiliscono specifici traguardi tecnici e interpretativi da raggiungere, attraverso la scelta di un repertorio plasmato sulle attitudini e sui bisogni formativi dello studente.
Lo studio dello strumento si articola a partire dall’impostazione tecnica, con grande attenzione agli aspetti posturali e alle tecniche di rilassamento muscolare. Particolare cura è dedicata alla capacità di gestione emotiva (indispensabile per il momento performativo e per la stretta connessione tra scelte interpretative e “universo emotivo” dello studente) e alla strutturazione di un’adeguata percezione di sé, muscolare e cognitivo/emotiva.
Lo studio delle tecniche pianistiche viene affrontato con l’ausilio di raccolte di Studi ed Esercizi. Il percorso di studi di Pianoforte privilegia alcune forme compositive, come la Sonata, e alcuni autori come J. S. Bach, W. A. Mozart e L. van Beethoven, gli autori romantici (F. Chopin, R. Schumann, F. Liszt) sino ad arrivare alla musica del Novecento e dei nostri giorni.
All’alunno è data la possibilità di esplorare alcune delle pagine più significative del repertorio pianistico, che hanno avuto un peso notevole per la Storia della Musica e per l’evoluzione della nostra cultura. Infatti, lo studio del Pianoforte è intimamente connesso allo studio delle correnti culturali e alla storia del pensiero umano, così da rappresentare un esempio concreto delle idee che hanno caratterizzato un determinato periodo storico.
Lo studente impara a suonare, a “saper fare” concretamente qualcosa e, allo stesso tempo, acquisisce e sviluppa capacità di riflessione e spirito critico, attraverso l’interpretazione dei brani: questa duplice forma di preparazione rappresenta una grande opportunità di crescita umana, intellettuale e di formazione completa dello studente.